Una grande vetrina dedicata a tutti gli operatori del settore che, condividendo esperienze e know-how, potranno interagire e valorizzare la propria immagine con l’obiettivo di collaborare al consolidamento di un sistema ancora vivo nel nostro Paese nella produzione di opere, nella formazione specialistica dei giovani e nei servizi per la conservazione, per il restauro e per la valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale.
Aderire al Salone significa non solo partecipare ad una grande vetrina internazionale, ma anche collaborare fattivamente alla costruzione di un progetto per la conservazione, il restauro e la valorizzazione del patrimonio artistico, culturale e ambientale mondiale.
Per questi motivi, la Segreteria Organizzativa del Salone ha elaborato per gli espositori delleproposte altamente competitive rispetto alle altre fiere del settore presenti in Italia e all’estero, sposando una filosofia marketing che permette un reale equilibrio fra costi ed opportunità di mercato, tornando a garantire una partecipazione all’evento superiore a qualsiasi altra registrata finora in analoghe occasioni.
Certi che la nostra iniziativa possa stimolare il Vostro interesse a partecipare come attori di un evento di grande visibilità locale, nazionale e internazionale, che contribuirà a consolidare, come è necessario, un settore trainante per la nostra economia nazionale.
Vi aspettiamo a Firenze!
Direttrice della Segreteria Organizzativa
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http://www.salonerestaurofirenze.org/home-it.asp
SharePrimo Premio Friends of Florence – Salone dell’Arte e del Restauro di Firenze 2012
Il 31 luglio 2012 si è chiuso il Bando di partecipazione al Primo Premio Friends of Florence – Salone dell’Arte e del Restauro di Firenze 2012 che offre una sponsorizzazione di 20.000 € per la realizzazione di un’opera di Restauro del Patrimonio Culturale fiorentino.
La Fondazione non profit Friends of Florence e l’Associazione non profit Istur-CHT, ringraziano tutti i restauratori che hanno partecipato numerosi al Primo Premio Friends of Florence – Salone dell’Arte e del Restauro 2012, dimostrando quanto con il loro lavoro contribuiscono quotidianamente alla salvaguardia e alla tutela del patrimonio artistico e culturale di Firenze.
L’esito delle valutazioni della Giuria del Primo Premio Friends of Florence – Salone dell’Arte e del Restauro 2012 sarà comunicato ai partecipanti tramite email entro 10 giorni dall’inizio del prossimo Salone dell’Arte e del Restauro in programma a Firenze dall’8 al 10 novembre 2012; in occasione dello stesso avverà, inoltre, la cerimonia di premiazione del vincitore.
Gli studenti della Pennsylvania University hanno raccolto foto e usato una telecamera motorizzata con risoluzione tridimensionale.
Si possono utilizzare il mouse (con la rotellina) e i tasti con le frecce.
Buona Visione !!!!
*Cappella Sistina <http://www.vatican.va/various/cappelle/sistina_vr/index.html>
*Basilica di San Pietro <http://www.vatican.va/various/basiliche/san_pietro/vr_tour/index-en.html>
*Basilica di San Paolo fuori le Mura <http://www.vatican.va/various/basiliche/san_paolo/vr_tour/index-it.html>
*Basilica di San Giovanni in Laterano <http://www.vatican.va/various/basiliche/san_giovanni/vr_tour/Media/VR/Lateran_Nave1/index.html>
Troppo BELLO !!!!
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Patti Smith pranza con i frati di Assisi e pennello in mano ‘restaura’ Giotto
ultimo aggiornamento: 25 luglio, ore 20:13
Il momento centrale dell’ultimo disco, Bunga, che in qualche modo traduce in musica lo stato del percorso esistenziale della Smith, è l’ormai famoso Costantine’s Dream, ispirato all’affresco di Piero della Francesca della basilica di San Francesco ad Arezzo. Ebbene, la penultima tappa del tour è stata Perugia, dalle cui terrazze si vedono nitidamente Assisi e la basilica di San Francesco, a non più di una quindicina di chilometri in linea d’aria, e l’ultima sarà domani proprio la basilica francescana di Arezzo, in cui Patti Smith terrà un reading.
Creased new parchment
Twelve samples of new parchment, which had been scrunched up and creases folded in, were tested to compare plain water against a water/ethanol solution, local humidification against full humidification, and different tension controlled drying methods (suction table, pegging out and magnets).
The three drying techniques:
1. | For the suction table method, samples were placed onto the suction table, with thick blotter underneath, and the creases gradually eased out. |
2. | For the pegging method, plastic clips (with rubber and thick non-woven polyester between their jaws) were attached to the edges of the samples, and then put under tension and pinned in place on a soft board. |
3. | For the magnet method, a metal sheet was covered in thick non-woven polyester, the samples placed on top, then small magnets covered in felt arranged on top to hold them flat. |
Results
HUMIDIFICATION
In comparing the use of water and a water/ethanol solution to humidify the samples, it was found that there was little difference. After 1.5 hours, all samples were equally soft and ready for drying. The only main difference was that the samples that had been fully humidified with just water tended to curl up. Also with these samples it was difficult to see much difference between samples that had been partially humidified and those that had been fully humidified.
TENSION DRYING
All the tension drying methods were quite successful with all the samples, which was to be expected for new parchment. With the magnets, difficulties might occur when applying the magnets to older, distorted samples with wavy edges if the parchment was only locally humidified. In this instance the edges would be quite hard and so susceptible to damage from the pressure of the magnets. This would also be a problem with the pegging out method too. The next stage will be to test these tension drying methods on samples of distorted parchment to see how appropriate they will be for use on the Great Parchment Book.
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Gli studiosi li cercavano da un secolo
Gli esperti guidati da Bernardelli Curuz e Conconi Fedrigolli: ‘E’ una vera rivoluzione del sistema Merisi’. Scovati nel Fondo Peterzano del Castello Sforzesco a Milano.
Per la storia dell’arte potrebbe essere una svolta storica. Si tratta di un centinaio di opere assolutamente inedite – disegni e alcuni dipinti – attribuite da un’equipe di studiosi ai ‘primi passi’ di Michelangelo Merisi detto il Caravaggio quando, appena adolescente, era allievo nella bottega del pittore manierista Simone Peterzano, dal 1584 al 1588.
Le opere, il cui valore stimato e’ di circa 700 milioni di euro, sono venute alla luce grazie ad una lunga ed accurata ricerca svolta da un gruppo di esperti, guidato da Maurizio Bernardelli Curuz e Adriana Conconi Fedrigolli, da domani pubblicata da Amazon in due e-book di 600 pagine dal titolo ‘Giovane Caravaggio. Le cento opere ritrovate’.
Attraverso un migliaio di immagini e puntuali confronti con i capolavori romani e napoletani del Merisi, le due pubblicazioni illustrano e ricostruiscono, in quattro lingue, la prima produzione artistica del genio lombardo, fino a oggi rimasta sconosciuta. Per due anni, gli studiosi hanno compiuto frequenti sopralluoghi nell’area di Caravaggio e nelle chiese milanesi ed hanno letteralmente setacciato il Fondo Peterzano, custodito nel Castello Sforzesco (di proprieta’ del comune di Milano) e contenente 1.378 disegni del maestro e degli allievi che lavoravano con lui.
”Era impossibile che Caravaggio non avesse lasciato nessuna testimonianza della sua attivita’ durata dal 1584 al 1588 presso la bottega di un pittore all’epoca famoso e ricercato” sostiene Bernardelli Curuz, direttore artistico della Fondazione Brescia Musei. E infatti ha messo a punto una rigorosa metodologia di indagine che ha permesso in primo luogo di individuare il canone geometrico che sottende le raffigurazioni del primo periodo romano, i volti di efebo fino al ‘Ragazzo morso dal ramarro’.
”Ogni pittore ne ha uno, come fosse una matrice stilistica”, sottolineano i due studiosi che quindi hanno proceduto a rintracciare quelle stesse proporzioni nei disegni di studio che ogni allievo aveva il compito di realizzare fino a impararli a memoria, declinandoli nelle piu’ diverse fisionomie e posture. Dei circa cento disegni rinvenuti nel Fondo della Bottega di Peterzano, ben 83 ”saranno ripresi piu’ volte nelle opere della maturita’ – sottolineano – a dimostrazione che il giovane pittore parti’ da Milano con canoni, modelli, teste di carattere e alcune possibili varianti stilistiche, pronti per essere utilizzati nei dipinti romani”. I due ricercatori hanno individuato il ”canone geometrico” dei volti anche in un dipinto di Simone Peterzano, il ”quadrone” nella chiesa milanese dei Santi Paolo e Barnaba in cui viene raffigurato ‘Il Miracolo dei santi Paolo e Barnaba a Listri”, eseguito dal maestro manierista nel 1573, ma considerato da Roberto Longhi ”fortemente precaravaggesco”. Qui un sospetto gruppo di ritratti giustificherebbe l’intuizione di Longhi, in quanto quei personaggi sarebbero stati, come lo stesso Caravaggio, ancora troppo giovani per apparire in tali ruoli e fogge.
Le evidenti incongruenze temporali, e le diversita’ di stile, hanno portato gli studiosi a indagare quello che ritengono un rifacimento eseguito nel 1590 dal Merisi, probabilmente proposto dalla sua storica protettrice Costanza Sforza Colonna, benefattrice dei Barnabiti. In quello che potrebbe essere stato il suo primo lavoro in autonomia, emerge ”una cifra di assoluta originalita”’, senza contare, sottolinea Bernardelli Curuz, che almeno nove di quei ritratti tornano nella sua successiva produzione. ”Come la raffigurazione di Carlo Bascape’, superiore generale dei Barnabiti e direttore spirituale di Costanza, che ha lo stesso volto di un personaggio dell”Ecce Homo’ o quello di Alessandro Sauli che riappare nell”Incredulita’ di San Tommaso”’.
Quella ”rapida e violenta modalita’ di stesura del segno” potrebbe infine essere la stessa che il giovane allievo infonde nelle brevi righe di un biglietto di protesta, anch’esso rinvenuto nel Fondo Peterzano, che ”mette in luce attriti e incomprensioni tra due temperamenti agli antipodi”. Il breve scritto e’ stato sottoposto (ma solo in foto) a perizia grafologica in un confronto con ricevute vergate da Caravaggio nel 1605-1606. Per l’esperta grafologa Anna Grasso Rossetti, perita del tribunale di Brescia, i diversi biglietti sarebbero della stessa mano, quindi tutti autografi di Michelangelo Merisi detto il Caravaggio. (Nicoletta Castagni)
Los Angeles, 4 lug. – Gli italo-americani si mobilitano per salvare il Teatro comunale di Ferrara, rimasto pesantemente danneggiato dal terremoto che ha colpito l’Emilia-Romagna il mese scorso. Grazie alla raccolta fondi promossa dal Consolato generale d’Italia a Los Angeles, in collaborazione con l’Istituto di cultura e il giornale L’Italo-Americano, sono gia’ stati messi insieme circa 20mila dollari che saranno devoluti al teatro per il finanziamento delle operazioni di restauro. Lo spazio teatrale ha infatti subito importanti danni strutturali e si spera nell’apertura di un cantiere estivo per ripristinare la sala teatrale, il palcoscenico e intervenire sulla messa in sicurezza di uffici e sale prova, in modo da poter ripartire a settembre con concerti, spettacoli di danza e di teatro. Oltre alla sottoscrizione aperta dal giornale L’Italo-Americano, che si chiudera’ alla fine della settimana, momento culmine dell’iniziativa e’ stata la cena di raccolta fondi organizzata presso l’Istituto italiano di cultura il 29 giugno scorso, alla quale hanno partecipato un centinaio di ospiti. Un’occasione, hanno spiegato gli organizzatori, non solo per dare un segnale concreto di vicinanza e amicizia verso le popolazioni colpite dal terremoto, ma anche per ricordare il ruolo centrale della cultura nell’identita’ italiana e il richiamo che esercita a livello globale. (AGI) .
ShareUn recente lavoro di ricerca tutto italiano dedicato alla messa a punto di una nuova tecnica diagnostica per l’analisi di superfici pittoriche è stato recentemente pubblicato sulla rivista Optics Express (“Thermal quasi-reflectography: a new imaging tool in art conservation” C.Daffara, Da Ambrosini, L.Pezzati, D.Paoletti). Il Team di ricercatori appartengono all’Università dell’Aquila, all’Università di Verona e all’Istituto Nazionale di Ottica del CNR di Firenze.
La nuova tecnologia è la Thermal Quasi-Reflectography (TQR), una tecnica di imaging non invasiva da utilizzare in situ, che consente di mappare la radiazione infrarossa da 3 a 5 µm che viene riflessa dalle superfici ed è in grado di evidenziare differenze fra i materiali e le tecniche di esecuzione che i metodi finora utilizzati non sempre riescono a far vedere.
La riflettografia infrarossa è utilizzata nella diagnostica di opere pittoriche per l’identificazione dei disegni preparatori sottostanti le stesure pittoriche; in questo caso si sfrutta la luce del medio-IR che permette di rivelare dettagli non identificabili con la tecnica tradizionale. In particolare è possibile identificare i differenti pigmenti che mostrano un diverso comportamento in questa zona dell’infrarosso. In questo modo è possibile ottenere ulteriori informazioni utili per l’età dell’opera e la sua attribuzione.
La Thermal Quasi-Reflectography è stata sperimentata su alcuni modelli di affreschi grazie alla collaborazione con l’Opificio delle Pietre Dure e i Laboratori di Restauro di Firenze, e su due capolavori dell’arte rinascimentale: gli affreschi degli Zavattari, nella Cappella di Teodolinda del Duomo di Monza e la Resurrezione di Piero della Francesca, nel Museo Civico di Sansepolcro.
Il lavoro di ricerca ha permesso di valorizzare l’esperienza dei professionisti del gruppo CNR-INO e dell’Università di Verona nell’applicazione della riflettografia infrarossa, la tecnica abitualmente utilizzata per indagare le stratificazioni pittoriche conoscendo in maniera approfondita la storia conservativa di un’opera pittorica.
Anche il gruppo di ricerca aquilano del Laboratorio “Laser” vanta esperienza per la diagnostica non distruttiva delle opere d’arte. Attualmente è impegnato nella fase di ricostruzione e recupero della città dell’Aquila e del suo patrimonio artistico.
La Thermal Quasi-Reflectography sta suscitando interesse nella comunità scientifica per il suo carattere altamente innovativo e la sua efficacia a tal punto da essere stata citata dallo Smithsonian, da New Scientist e dallo Stanford Photonics Research Center.
Fonte: INO
Immagine: Affresco della bottega degli Zavattari nella Cappella di Teodolina del Duomo di Monza. L’opera mostra different tecniche dell’affresco, decorazioni in oro e argento e rilievi: a) fotografia a colori, b) immagine ottenuta nel vicino IR, c) immagine ottenuta con la thermal quasi-reflectography.
Giovedì, 05 Luglio 2012 08:50Redazione Archeomatica www.archeomatica.it
Qui l’articolo completo: http://goo.gl/WUOce
ShareDiagnostica, conservazione, tutela dei disegni di Leonardo
Pubblicato il 21 giugno 2012 su Mibac
Nell’ambito del confronto culturale che attualmente si volge sui temi della teoria e della prassi del restauro, in un momento strategico per la formazione dei restauratori di beni culturali, è ampiamente affermata la convinzione che ogni intervento metodologicamente corretto debba avere come presupposto un solido apparato conoscitivo, fondato sullo studio dell’opera intesa come portato di una peculiare identità storica.
Il Workshop internazionale su DIAGNOSTICA, CONSERVAZIONE, TUTELA dei DISEGNI DI LEONARDO, organizzato dall’Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario, in collaborazione con il Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali di Ravello, intende rappresentare un forum per ricercatori, conservatori di collezioni, restauratori e storici dell’arte per mettere a fuoco i risultati delle analisi diagnostiche eseguite sui disegni di Leonardo.
Il fine è certamente quello di assicurare la migliore salvaguardia di questo straordinario patrimonio individuando gli interventi più tecnologicamente avanzati.
Negli ultimi anni si sono raggiunti significativi progressi nella diagnostica applicata ai Beni Culturali contestualmente con lo sviluppo di strumenti spettroscopici estremamente compatti e leggeri che consentono anche misurazioni in situ. Troppo spesso lo “specialismo”, pur indispensabile, ha impedito una proficua collaborazione tra studiosi.
E’ pensando a un territorio al cui centro si collocano i documenti o, meglio, la loro materia fisica, che è stata disegnata la geografica del convegno; la necessità di un intervento di pulitura del disegno dell’Autoritratto di Leonardo, emersa di recente, sembra una perfetta circostanza per far incontrare storici, conservatori, tecnici e restauratori per valutare il degrado e riflettere sulle più idonee soluzioni tanto per il restauro quanto per minimizzare gli stress temporanei rappresentati dalle sempre frequenti occasioni espositive.
Il Seminario si svolgerà il 25 e 26 giugno 2012 presso l’Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario in Via Milano, 76 – Roma (vedi dettaglio programma in allegato)
La Conferenza Stampa si svolgerà il 26 giugno 2012 alle ore 11.30 presso l’ Associazione Stampa Estera in Via dell’Umiltà, 83/C – Roma, alla quale prenderanno parte:
Antonia Pasqua Recchia, Segretario Generale Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Mario Turetta, Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte
Pietro Graziani, Università “La Sapienza” – già Dir. Generale MIBAC
Jane Roberts, Curatrice della Collezione Reale dei Windsor
Luigi Campanella, Prof. Università “La Sapienza” di Roma
Alfonso Andria, Presidente Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali di Ravello
Maria Cristina Misiti, Direttore Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario.
Informazioni Evento:
Data Inizio:25 giugno 2012
Data Fine: 26 giugno 2012
Luogo: Roma, Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario
Orario: dalle ore 9.00
Telefono: 06482911
E-mail: ic-rcpal@beniculturali.it
Sito Web: http://www.icpal.beniculturali.it/