La Biblioteca abbaziale si caratterizza per una continuità di 1200 anni. Si tratta della più grande biblioteca monastica del medioevo che ancora si conserva nel suo luogo originale. I suoi inizi risalgono al sec. VIII, e sono varie centinaia i manoscritti che risalgono al momento di maggior fioritura dell’abbazia, dal IX all’XI secolo. L’arte del libro vi fiorì nuovamente sotto l’abbaziato di Ulrich Rösch e di Franz Gaisberg nei secolo XV e XVI e la biblioteca acquisì anche le raccolte librarie di numerosi letterati. Un’ultima significativa acquisizione di manoscritti medievali avvenne al tempo del penultimo principe-abate Beda Angehrn (1767-1796). Dopo la soppressione del monastero, avvenuta nel 1805, la biblioteca potè rimanere nel suo luogo di origine. Da allora la sua gestione è affidata alla collettività cattolica sangallese, l’ente cantonale di diritto pubblico dei cattolici di S. Gallo. L’area del monastero e della biblioteca sono stati elevati nel 1983 al rango di patrimonio mondiale dell’UNESCO. Oggi la Biblioteca abbaziale è da una parte una biblioteca pubblica di studio, visitata da studiosi di tutto il mondo, e dall’altra – soprattutto per la famosa sala barocca – un museo molto visitata.
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