‘Adorazione dei Magi’ Leonardo necessita restauro


Arte: Opificio Pietre Dure

«Magi a rischio, va restaurato»

L’Adorazione dei Magi è rimasta per quattro mesi sotto studio dell’Opificio delle Pietre Dure, che era stato incaricato di valutare il suo “stato di salute”

E’ il capolavoro più misterioso del genio di Leonardo da Vinci. Con le sue figure nascoste, che hanno anche ispirato il best seller Codice da Vinci di Dan Brown. L’Adorazione dei Magi è rimasta per quattro mesi sotto studio dell’Opificio delle Pietre Dure, che era stato incaricato di valutare il suo “stato di salute”. E ora è giunto il responso: «L’opera ha bisogno di un restauro», dice il sovrintendente Marco Ciatti, che ieri ha incontrato la commissione cultura di Palazzo Vecchio. Sono due gli elementi emersi: la presenza di materiali alteranti i colori originari e un problema di struttura delle tavole di legno, che distaccandosi potrebbero intaccare il dipinto. Ad aprile sarà consegnato un progetto al Polo Museale e agli Uffizi per decidere se far partire o meno il restauro.

Cosa è stato scoperto? Sono due le problematiche del dipinto: la parte strutturale e i colori. «Abbiamo misurato le tavole che sono un po’ meno di quattro centimetri – spiega Ciatti – in alcuni casi la parte unita è di mezzo centimetro circa, mentre tre centimetri e mezzo sono completamente separati». E a farne le spese è il dipinto: «Il colore – spiega Ciatti – entra in contrasto e questo potrebbe provocare il distaccamento di alcune scaglie». Ancora: «Il colore che prevale – dice Ciatti – è il marrone, ma non si tratta del colore originale. Sono infinite riverniciature che sono state date dal ‘500 in poi. Il suo colore originario era proprio il bianco».

L’intervento di restauro punterebbe infatti da una parte ad alleggerire il marrone,riportando la pittura originaria; dall’altra a fermare il processo di separazione delle tavole di legno. Un restauro che farà discutere. Dieci anni fa fu il soprintendente del Polo Museale, Antonio Paolucci a fermarlo perchè aveva paura che potesse danneggiare l’opera. Ora sarà la soprintendente Cristina Acidini a decidere. Ma intanto Ciatti è sereno sui risultati dell’indagine: «L’opera va restaurata. Se non fosse un’opera di Leonardo non ci sarebbero neppure discussioni. Tecnicamente sono interventi meno complessi di quelli che realizziamo per altre opere. Diventano delicati perchè di Leonardo si tratta», conclude.

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