Restauro killer su Leonardo
I francesi cancellano lo “sfumato”
La pulitura della Vergine delle Rocce del Louvre ha alterato il dipinto: sparite le velature i colori sono improbabili. Si dimettono in due.
Il restauro della versione del Louvre della “Vergine delle rocce” di Leonardo da Vinci ha alterato il dipinto: la ‘pulizia’ eccessiva ha rimosso lo “sfumato” dell’artista toscano, rendendo i colori troppo brillanti. Ciò, rivela il britannico Guardian, ha spinto due dei massimi esperti francesi a dimettersi dal consiglio consultivo del museo parigino: Segolen Bergeon Langle, responsabile delle operazioni di restauro di tutti i musei francesi, e , Jean-Pierre Cuzin, ex direttore della sezione pittura del Louvre.
Colori troppo intensi – Secondo fonti del museo (solo Curzin ha confermato la notizia) il dipinto, che ritrae la Vergine, Sant’Anna, Gesù e San Giovanni Battista bambini, presenta ora colori così intensi che neanche Leonardo vide mai al termine dell’opera. Il comitato consultivo, formato da 20 esperti da tutto il mondo, si sarebbe diviso sul risultato finale. La maggioranza ha preferito aspettare l’esito di una nuova ricognizione sul quadro fissata per il 3 gennaio. Diciassette anni fa un altro tentativo di ripulire la Vergine delle rocce al Louvre venne bloccato poco prima dell’inizio dei lavori per il timore che i solventi in uso all’epoca avrebbero potuto rimuovere le ‘velature’ (sfumato) applicato da Leonardo. Una seconda versione del dipinto, con differenze minime, è alla National Gallery di Londra dove è in corso una grande mostra su Leonardo.
«Quali mani possono essere così delicate per toccare il quadro senza rovinarlo?», insistono gli esperti. Le rassicurazioni d’oltralpe non hanno, però, placato le preoccupazioni sollevate sul periodico francese secondo il quale il restauro del dipinto sarebbe «più interventista di quello inizialmente previsto», tanto da far correre rischi maggiori al quadro che già evidenzia deterioramenti della pittura superficiale.
Questioni che ritornano – Polemiche, quelle sulla conservazione del capolavoro leonardesco, che non sono di certo nuove: già nel 1994 un restauro venne fermato dopo che l’inizio dei lavori aveva provocato la sollevazione, allora, dello storico dell’arte Jacques Franck. Secondo l’esperto, infatti, la pulizia del dipinto avrebbe rovinato l’opera in modo irreparabile, cancellando lo «sfumato» leonardesco, cioè quelle parti dove le figure sembrano emergere dalla penombra.
Polemiche anche per la Sistina – Una polemica simile investì gli autori del restauro ultradecennale degli affreschi di Michelangelo nella Cappella Sistina. La ripulitura rimosse la patina di sporcizia, a partire dal fumo delle candele, che si era accumulata nel corso dei secoli dietro la quale si celavano i colori brillantissimi, opera effettiva di Michelangelo, a differenza dell’opera di Leonardo.