Restauro, prodotti a basso impatto per salute&ambiente


Un incontro fa il punto sui nuovi sistemi di lavoro alternativi più sostenibili e spinge ad una maggiore informazione tra gli addetti ai lavori.

Nuove metodologie per un restauro sostenibile in occasione dell’Anno Internazionale della Chimica. Questo il principale tema del convegno Restauro sostenibile, svoltosi nella giornata di sabato 26 novembre presso l’Orto Botanico di Roma. A promuoverlo il Centro di Ricerca per le Scienze Applicate alla Protezione dell’Ambiente e dei Beni Culturali e del Dipartimento di Igiene “G. Sanarelli”dell’Ateneo Sapienza, Chimica Verde, i sindacati del settore Feneal Uil – Filca Cisl – Fillea Cgil, IA-CS e Legambiente .

Troppo spesso, ancora oggi, gli addetti al restauro lavorano in ambienti chiusi servendosi di polimateriali e sostanze rischiose per la salute e per l’ambiente. Una situazione che perdura, nonostante nel frattempo la ricerca scientifica abbia fatto grandi passi avanti nell’innovazione di prodotti e tecniche maggiormente sostenibili.

La precarietà del settore rallenta i progressi per i nuovi materiali.
Nel corso dell’incontro di sabato, gli esperti hanno sottolineato i limiti che compromettono un progresso nel settore dei Beni Culturali e del Restauro: a partire dalla precarietà nella quale vivono e lavorano la maggior parte degli addetti ai lavori, all’80% giovani donne, delle quali il 52% lavora con contratti di tipo autonomo o parasubordinato, mentre il restante 48% opera prevalentemente con contratti a tempo determinato. Tale precarietà diffusa va ad aggravare ulteriormente il rispetto del sistema di tutela del lavoro e della salute, cui si aggiunge una generale disinformazione riguardo i progressi compiuti dalla scienza sui nuovi materiali sostenibili per il restauro.

Coinvolgere ed informare i tecnici del settore.
In questo senso, il meeting ha invitato tutti i tecnici coinvolti ad informarsi e aggiornarsi sui sistemi di lavoro alternativi, contribuendo alla diffusione dei dati acquisiti. Nonostante i tagli alla cultura abbiano ridotto notevolmente il numero di appalti in termini di quantità ed importo medio, costringendo le imprese specializzate nel settore a contrarre i costi e i tempi di esecuzione degli interventi, il convegno ha espresso la volontà di coinvolgere fin da subito committenza, imprese, operatori e gli stessi produttori dei materiali. L’obiettivo, hanno ribadito i relatori, è quello di orientare il settore all’utilizzo di prodotti meno pericolosi e a metodi ed organizzazione del lavoro adeguati.

In tal senso una delle proposte emerse nel corso della tavola rotonda riguarderebbe la costituzione di un vero e proprio Tavolo tecnico, che possa mettere a disposizione dei Ministeri preposti il proprio contributo e le proprie competenze.

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