Scoperta la natura del rosso pompeiano


Il famoso rosso pompeiano è in realtà un giallo che si è degradato, forse a causa dei gas emessi dal Vesuvio durante l’eruzione. E’ questo il risultato di alcuni studi promossi dalla Soprintendenza di Napoli e Pompei ed eseguiti dall’Istituto Nazionale di Ottica del CNR di Firenze in collaborazione con l’Università ‘Suor Orsola Benincasa’ di Napoli.
E’ stato sempre descritto come il colore cardine della pittura murale dell’arte romana e si é sempre discusso sulla sua natura. Eppure pare si tratti di un giallo che é stato modificato dai gas di quell’eruzione che nella sua tragicità ha permesso la conservazione di un’intera città romana fino ai nostri giorni. Durante le indagini eseguite non state ritrovate, infatti, tracce di elementi chimici riconducibili ai pigmenti rossi utilizzati all’epoca come minio e cinabro. Il pigmento é un giallo, molto probabilmente un’ocra, degradatasi dai gas dell’eruzione. La trasformazione dell’ocra gialla in ocra rossa era già stato studiato da ricercatori delle Università di Bologna e di Modena. L’ocra gialla, infatti, cambia colore per solo effetto della temperatura, come già descritto da Vitruvio e Plinio. Il risultato degli studi é stato presentato dal ricercatore Sergio Omarini dell’Istituto di ottica del CNR di Firenze in occasione della VII Conferenza nazionale del colore, che si é tenuta a Roma il 15 e 16 settembre presso l’Università ‘La Sapienza’. Tutto l’immaginario cromatico delle antiche città romane viene così a cambiare quasi completamente in quanto sono molte le parte murali rosse che originariamente erano gialle.
Le tecniche di indagine utilizzate sono non invasive: la spettrofotocolorimetria per la misura del colore e la fluorescenza a raggi x che ha consentito di rivelare la presenza di elementi chimici per escludere i pigmenti rossi.

(Fonte: Redazionale)

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Commenti

Scoperta la natura del rosso pompeiano — 5 commenti

  1. Si proprio come nella vita…quello che siamo realmente e quello che sembriamo molto spesso sono molto distanti…l’essere e l’apparire sono aspetti molto complessi dell’universo visibile ed invisibile….
    la storia del “rosso pompeiano” ne è un esempio tangibile…per decenni e decenni sono state costruite teorie sul colore cardine che caratterizzava la pittura romana e poi…pouff….si scopre che le “teorie” sono state fondate su un viraggio accidentale di un pigmento originariamente diverso…
    e chissà quante altre teorie sono nate così e magari non si è ancora scoperto l’errore che le hanno provocate…casualità “accidentale” o casualità “intelligente” ???
    Filosofia del colore…certo che esiste…il mondo è colore…
    Goethe ci ha scritto un libro molto bello…”La teoria dei colori”…e tanti altri filosofi….
    Fanno parte del nostro modo di percepire la realtà…realtà oggettiva e realtà soggettiva…
    ci circondano…fanno parte di noi…nella veglia come nel sonno….

    • Intrigante discussione, mi ci inviti a nozze !
      Ti aggiungo alcune riflessioni. Scusa la schematicita’ ingegneristica ma odio essere frainteso.
      1) Quindi, volendo restaurare il “rosso pompeiano” al suo stato originale andrebbe dipinto di giallo ! Per carita’…no !

      2) I colori sono frequenze elettromagnetiche nello spettro del visibile che il nostro occhio percepisce. E’ la loro post-elaborazione da parte della mente, mediata dalla cultura e dall’esperienza personale, che gli attribuisce valore e significato. Quindi sono entita’ relative e non assolute.

      3) Un oggetto non ha colore intrinseco ma assume quello delle frequenze che riflette, non quelle che assorbe. E’ nero se assorbe tutto, bianco se riflette tutto. E cambia a seconda della composizione della luce che lo colpisce quindi e’ ancora una volta relativo e non assoluto.

      Scusa Simo se sono banalita’ ma il tuo post me le ha suggerite.
      I colori sono molto umani.

  2. Si i colori sono molto umani…e siccome l’essere umano è l’insieme di materia-fisica quantistica-energia-pensiero-emozioni ….credo che la percezione cromatica implichi un atto psichico accompagnato al processo fisiologico. La percezione del colore può essere un evento rivelatore di una dinamica emozionale profonda, che dipende dalle caratteristiche personali di colui che percepisce. Il nostro modo di percepire i colori può dipendere non soltanto dall’effetto ottico-fisico oggettivo, ma anche dalla nostra specifica modalità di rivisitare emozionalmente gli stessi.
    I colori e le luci colorate hanno una grande influenza sulla vita di tutti gli esseri viventi. Tutto quanto ha un determinato colore e una vibrazione: le cose, le emozioni, i pensieri, gli stati d’animo ecc….
    del resto l’espressione artistica da sempre rivela che il nostro rapporto con il colore è più interiore di quanto non si creda…è l’elaborazione di una nostra realtà…di un nostro sentire emozionalmente…visceralmente…inconscio…non pensato…non detto …ma vissuto da dentro intensamente….
    Recenti scoperte hanno dimostrato grazie alla teoria dei biofotoni, che luce colorata a bassissima intensità viene emessa dalle cellule e costituisce un rapido mezzo di comunicazione infracellulare. E’ possibile misurare questa mini energia emessa al nostro interno e si nota che se le cellule sono in uno stato di salute emettono un certo colore, mentre se sono in uno stato di disequilibrio emettono su bande più scure.
    Visto che l’intero organismo (come tutto l’Universo) è vibrazione, energia elettromagnetica, allora se interferiamo mediante l’uso di luci colorate, abiti colorati, occhiali con lenti colorate ecc. possiamo riportare l’equilibrio là dove è stato momentaneamente perso…..
    anche l’arte terapia con l’uso dei colori …ci fa riflettere sul significato da attribuire ai colori…alla luce…e così via……
    chissà quanto si potrebbe aggiungere….
    ma sono solo spunti per pensare….

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