Palazzo Spinelli: Corso di Restauro del Materiale Cartaceo presso l’Archivio di Stato di Firenze


Grazie alla collaborazione stretta fra l’Istituto per l’Arte e il Restauro “Palazzo Spinelli” e l’Archivio di Stato di Firenze, è stato possibile far lavorare le ragazze e i ragazzi del Corso di Restauro del Materiale Cartaceo su bellissimi, oltre che importanti, registri del XV secolo che fanno parte dell’Archivio dei Medici e Speziali, serie Libri dei Morti. I registri cartacei manoscritti erano rilegati con coperte in pieno cuoio con corregge decorate in pelle allumata. Il loro stato di conservazione versava in pessime condizioni: le carte manoscritte risultavano essere danneggiate soprattutto da sporcizia diffusa, umidità pregressa, ossidazione e vecchi restauri approssimativi e non idonei; mentre le coperte risultavano per lo più rotte, disconnesse dal corpo del libro e soprattutto la pelle era consunta e abrasa e mancante di alcune parti.

Il lavoro è consistito nel restauro totale delle carte con pulitura meccanica, indagini diagnostiche per il rilevamento del Ph e per testare la solubilità degli inchiostri, operazioni per via umida e risarcimento delle lacune, ricomposizione dei fascicoli e del corpo del libro. Dopodiché sono state affrontate tutte le operazioni riguardanti la legatura: nuova cucitura e costruzione dei capitelli secondo il modello originale, sia nella struttura che nella scelta dei materiali impiegati. Le coperte originali sono state smontate in tutti i loro componenti e predisposte nuove strutture che garantissero funzionalità e protezione adeguata ai volumi, consolidando e restaurando il cuoio originale delle coperte.

L’Archivio di Stato di Firenze contiene circa 70 chilometri di scaffali pieni di documenti che risalgono a partire dall’VIII secolo A.C.

Moltissimi di questi preziosi documenti necessitano di interventi di restauro conservativo!!!

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Video

Antique paper book restoration and bookbinding course in Florence


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Restaurare Ristorare – Soprintendenza Archivistica Toscana – Sabato 19 settembre 2015


Soprintendenza Archivistica per la Toscana   Via Dei Ginori, 7  Firenze


RESTAURARE, RISTORARE.

Lo sapevate che il mondo della carta e quello della cucina hanno molto in comune?
Che ingredienti, strumenti, procedure per il restauro della carta e per la preparazione dei cibi sono stranamente simili?
Se volete saperne di più venite in
Soprintendenza  Archivistica  per  la  Toscana  sabato 19 settembre alle ore 16.
MARCELLA ANSALDO, chef, e SIMONETTA ROSATELLI, restauratrice,  
ci parleranno di questo affascinante argomento e non mancherà una degustazione finale!

Evento associato a: Giornate Europee del Patrimonio 19/20 Settembre 2015

…… e  anche  sul sito  del  MIBAC

http://www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti/MibacUnif/Eventi/visualizza_asset.html_1916978800.html

 

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Mostra Internazionale dell’Artigianato a Firenze


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Il primo pensiero va al Tibet, ospite d’onore 2015, per la tragedia subita

http://www.mostraartigianato.it/it/home-page-it/7-la-fiera/331-tibet-ospite-d-onore-2015.html

 

Ancora pochi giorni…fino a domenica  3 maggio, l’occasione per osservare alcuni aspetti di tanti mondi e culture…intervenite numerosi e venite a trovarci!  :-)

Istituto per l’Arte e il Restauro “Palazzo Spinelli” Firenze

Il restauro è passione e come tale è meraviglioso viverlo e condividerlo…

http://www.palazzospinelli.org/ita/channel-view.asp?id=podcast&idn=424

 

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Making a Karibari Board


Nella conservazione, l’essiccazione o l’umidificazione della carta pone sfide particolari quando le caratteristiche dimensionali e visive della carta originale devono essere conservate. A causa di questo, l’essiccazione di un artefatto è un passo fondamentale nel suo trattamento. Ci sono una serie di tecniche di essiccazione della carta dalle quali il conservatore può selezionare e adattare allo specifico caso, la metodologia più consona, allo scopo di migliorare il risultato di ogni trattamento.

La tradizionale  tavola Karibari giapponese è un tipo di pannello di essiccazione che può essere utilizzato in questo processo (Karibari in giapponese significa montatura temporanea). La tavola Karibari controlla e rallenta la velocità di essiccazione, mantenendo il manufatto in tensione sul telaio. I conservatori di carta usano la loro valutazione e la loro esperienza per scegliere la tecnica di essiccazione più appropriata per il supporto cartaceo specifico e applicarla su di esso.

Lo scorso gennaio abbiamo deciso di costruire la nostra tavola Karibari grazie all’esperienza avuta dopo la nostra visita all’ allievo di conservazione Hsiu-Mei Huang di Taiwan. In sette giorni, abbiamo selezionato, tagliato e incollato carta di gelso giapponese di spessore variabile su un pannello in legno e lasciato asciugare ogni strato  per un giorno intero prima di procedere al livello successivo. Non appena iniziato l’intenso lavoro di costruzione della tavola Karibari, abbiamo pensato che sarebbe stato interessante documentarne il processo. Il primo giorno il fotografo locale Zacarias Garcia fu invitato a far visita al laboratorio di conservazione, e subito ci siamo resi conto che un video sarebbe stato il  miglior mezzo per mostrare il nostro lavoro.

Il documentario qui incorporato  (e disponibile sul canale YouTube di Folger ) mostra il processo che abbiamo attraversato nella costruzione della tavola, insieme con il commento di Andrew Hare, Conservatore di Vigilanza della pittura dell’Asia orientale, Studio di Conservazione  alla Freer Galleria d’Arte del Smithsonian Institution e alla Galleria d’Arte Arthur M. Sackler.

http://collation.folger.edu/2014/05/making-a-karibari-board/

karibari

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Progetto “Itinerari di scienza alle Terme di Montecatini”


Manifesto Montecatini0001

 

Si è svolta nel mese di giugno una stimolante esperienza in collaborazione con il Liceo “Coluccio Salutati” di Montecatini Terme.

Dopo due giornate teoriche di introduzione alle principali metodologie applicate al restauro cartaceo e membranaceo, svoltesi presso l’Istituto, ho avuto il piacere di aprire il mio laboratorio ai ragazzi del terzo anno del Liceo. Per una settimana, gli allievi, sotto la mia supervisione, hanno affrontato le fasi basilari per un restauro conservativo di documenti cartacei a stampa. Dallo smontaggio alla cartulazione, dalla pulitura meccanica al test di solubilità degli inchiostri, dal test di rilevazione del Ph alle operazioni per via umida, quali il lavaggio e la deacidificazione, la ricollatura, l’asciugatura e la spianatura. Per ultimo, ma non meno importante, hanno provato ad operare risarcimenti di lacune e strappi mediante l’ausilio di carte e veli giapponesi, fabbricati manualmente secondo l’antica tradizione cartaria.

All’interno del progetto era previsto l’intervento conservativo su alcuni volumi antichi della Biblioteca delle Terme, sotto la supervisione dei Beni Librari della Regione Toscana.

Esperienza multidisciplinare che sta per concludersi con successo e che verrà presentata a livello cittadino con una esposizione pubblica.

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Making Colour: un viaggio fra arte e scienza


<em>The Natural System of Colours</em> di Moses Harris<br />1769/1776<br /><br />Il cerchio "prismatico" dipinto da Harris mostra in che modo si possono ottenere i colori a partire dai colori primari rosso, giallo e blu, posti sul primo cerchio. I colori intermedi fra i tre primari formano la base del secondo cerchio cerchio, e così via. I triangoli al centro mostrano come nella miscelazione sottrattiva dei colori (quella dei colori riflessi) il nero risulta dalla sovrapposizione dei tre colori primari. <br /><br />Credit: Royal Academy of Arts, London

The Natural System of Colour di   Moses Harris
1769/1776

Il cerchio “prismatico” dipinto da Harris mostra in che modo si possono ottenere i colori a partire dai colori primari rosso, giallo e blu, posti sul primo cerchio. I colori intermedi fra i tre primari formano la base del secondo cerchio cerchio, e così via. I triangoli al centro mostrano come nella miscelazione sottrattiva dei colori (quella dei colori riflessi) il nero risulta dalla sovrapposizione dei tre colori primari. 

Credit: Royal Academy of Arts, London

Un affascinante viaggio fra arte e scienza è quello proposto dalla mostra Making Colour allestita presso la National Gallery di Londra, che resterà aperta al pubblico fino al prossimo 7 settembre. 

Ripercorrendo secoli di storia dell’arte, dal primo Rinascimento fino al movimento impressionista, la mostra illustra il modo in cui gli artisti delle varie epoche ottenevano gli effetti cromatici dei loro dipinti e i materiali che usavano per creare i pigmenti, dalle prime tinte ottenute schiacciando insetti fino ai moderni colori di sintesi. 

L’esposizione è articolata in una serie di sale dedicate ai vari colori, arricchite di dipinti tessuti, ceramiche, vetri, campioni di minerali e postazioni interattive che aiutano a penetrare i segreti dei maestri del colore e a comprendere la prospettiva scientifica sul colore e la sua percezione.

http://www.lescienze.it/news/2014/07/19/foto/colori_dipinti_making_colours-2217257/1/#1

Interessante! Da non perdere :-)

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Declaration of Independence


Importanti documenti conservati negli Archivi!

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Making Manuscripts


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